Training rilassamento e risveglio: il training corporeo è alla base del lavoro dell’attore. Il corpo è il contenitore sensibile e ricettivo della nostra storia personale. Il training permette di rendersi consapevoli delle tensioni fisiche, e di capire che corrispondono ai blocchi emotivi che impediscono la naturale manifestazione dell’energia vitale; il training fornisce quegli strumenti indispensabili all’attore per affrontare il palcoscenico con un corpo rilassato ma sveglio, pronto a rispondere attivamente al progetto della scena, sempre più espressivo, vigile, presente, in contatto con il campo emotivo umano e con gli altri. Gli esercizi, individuali e di gruppo e i numerosi giochi, contribuiscono a creare le basi personali sulle quali può poggiare saldamente la materia artistica di ogni singolo attore.
Un fondamentale aspetto del lavoro è la creazione di un gruppo di lavoro collaborativo dove la reciproca fiducia crea lo spazio adeguato ad esprimersi in libertà e senza il peso del giudizio. È così che l’atmosfera può aiutare l’attore a sperimentarsi e conoscersi. Riscaldamento dinamico, rilassamento, lavoro sensoriale, esercitazioni di comunicazione e contatto.
Acting e propedeutica: la propedeutica scenica si riferisce a tutti quegli esercizi che servono a padroneggiare il palcoscenico, ad affinare l’osservazione della realtà, le dinamiche dell’azione, gli obiettivi e la volontà. Le esercitazioni sul palco mettono l’attore di fronte a cosa significa creare e rendere viva una realtà che, di fatto, non esiste. Cosa significa credere, quali sono gli elementi concreti di un conflitto e come agiscono su di noi. Cosa significa individuare una propria identità e al tempo stesso riconoscersi dentro personaggi e storie apparentemente lontanissime dal nostro vissuto. Cosa significa ricreare e vivere l’esperienza che la scena ci propone, invece che imitarla. Le esercitazioni sul palcoscenico e di fronte alla telecamera, sono indispensabili ad edificare le fondamenta del nostro mestiere. Quanto più l’attore diventa consapevole degli strumenti che possiede e si allena, tanto più le regole diventano punti di forza e trampolini di lancio capaci di sostenerlo e stimolarlo nella pratica della sua arte.
L’incontro con il testo e con la messa in scena è il fine ultimo di tutto il training. Sebbene sia normalmente mediato dall’interpretazione del regista, il testo ha una struttura precisa, ed è una fonte alla quale l’attore deve imparare ad attingere autonomamente. I testi vengono analizzati anche e soprattutto dal punto di vista dell’attore, cercando di individuare quali sono gli elementi che è necessario cercare per strutturare l’incontro con il personaggio e con l’azione scenica.
L’analisi del testo è un passaggio centrale verso la scena e verso l’evento o gli eventi che è necessario lasciar accadere: imparare a decodificare il testo lontani da intellettualismi e da interpretazioni prestabilite, significa cercare e trovare la solida intelaiatura che sostiene l’esplorazione dell’attore, significa tracciare quelle tappe atte a sostenere l’attore e a suggerirgli le domande che lo faranno progredire verso il compimento dell’esperienza.
La scoperta del personaggio al quale deve fare spazio si rivela spesso come uno dei momenti più significativi per il percorso attoriale, e la messa in scena è il momento nel quale si raccolgono i frutti più importanti di tutta la preparazione. Esercitazioni sceniche, improvvisazione, obiettivi, conflitti, monologo interiore, il personaggio, scene.
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